Santuario Nazionale di Mátraverebély-Szentkút

La fondazione del santuario è legata alla storia di una miracolosa sorgente: secondo la tradizione, i genitori di un ragazzo muto portarono il loro figlio presso una sorgente vicina, dove il ragazzo bevve l'acqua – e immediatamente iniziò a parlare. Questo evento dell'XI secolo segnò l'inizio dei pellegrinaggi, seguiti da innumerevoli guarigioni e conversioni.

Attorno alla sorgente venne costruita una cappella, seguita da un monastero, una locanda e diversi edifici per i pellegrini nel corso dei secoli. L'attuale chiesa del santuario è un impressionante esempio di architettura barocca del XVIII secolo.

Il santuario è oggi gestito dai francescani, che oltre alla guida spirituale si occupano anche della conservazione del patrimonio naturale e culturale. Oltre alle messe quotidiane, confessioni e ritiri spirituali, offrono anche programmi sociali e comunitari per i visitatori.

Il santuario di Szentkút rappresenta sia un'opportunità di approfondimento spirituale, sia una scoperta culturale e un momento di relax nella natura. Per i visitatori sono disponibili alloggi, ostelli per pellegrini, sentieri didattici e punti di ristoro che offrono prodotti locali.

Il santuario si trova all'interno del Geoparco Globale UNESCO Novohrad–Nógrád, e oltre ai valori spirituali offre anche un'importanza geologica, ecologica e storico-culturale. Le sorgenti circostanti, le abitazioni rupestri, la base di andesite e le formazioni di origine vulcanica offrono un'esperienza escursionistica unica. I visitatori possono esplorare il legame tra natura e fede attraverso percorsi tematici – come quelli legati alla leggenda di San Ladislao.

L'oggetto sacro centrale del santuario di Szentkút è la statua della Madonna, che da secoli è al centro della devozione dei fedeli. La statua barocca, riccamente adornata, raffigura Maria che tiene in braccio il Bambino Gesù, irradiando la tenerezza e l'amore protettivo di una madre – qualità che spingono i pellegrini a tornare a Szentkút ancora e ancora.

Ciò che rende speciale questa statua è che i suoi abiti vengono regolarmente cambiati in base ai periodi dell'anno liturgico e alle festività religiose. Questa pratica non è solo estetica, ma rappresenta una tradizione profondamente spirituale che esprime la solennità delle celebrazioni e la cura della comunità viva.

Gli abiti sono realizzati da una signora di Ipolytarnóc, che da anni cuce con grande dedizione e a mano gli abiti per la statua di Maria. Il suo lavoro va oltre l'artigianato: questo gesto è un bell'esempio della partecipazione religiosa della comunità locale. La donna considera questa attività come una vocazione, che preserva le tradizioni della religiosità popolare e arricchisce la vita quotidiana del santuario con nuovi significati.

Gli abiti variabili della statua della Madonna sono per i pellegrini segni visibili e tangibili del ciclo dell'anno liturgico, nonché della fede che non è un oggetto da museo, ma un rapporto vivo tra Dio e l'uomo, tra passato e presente, tra comunità e individuo.

Questa tradizione collega in modo significativo l'identità locale, l'approfondimento spirituale e la continuità del patrimonio artigianale, rendendo la statua non solo un simbolo sacro, ma anche un esempio vivente di turismo culturale sostenibile.